L’attore Gianluca Magni, attualmente, è in tutte le sale cinematografiche con il film Playboy, diretto da
Domenico Costanzo, dove ha interpretato il ruolo del padre del protagonista da ragazzino. Inoltre, ha
preso parte all’anteprima internazionale del film The Last Fighter, dove ha prestato il suo volto ad un
giornalista inviato. I suoi impegni non finiscono qui, dato che sarà l’interprete principale de Il Cronista,
sit-com suddivisa in puntate da 15 minuti che verrà distribuita sulla piattaforma INTV Italia.
“Il Cronista, che cominceremo presto a girare, è un prodotto davvero molto divertente. Sono un uomo che,
mentre va in giro per fare le sue interviste, ne combina di tutti i colori perché è tanto goffo. Insieme a me, in
questa nuova produzione, ci saranno dei personaggi, più o meno noti, a fare le guest-star delle varie
puntate”.
Sono tanti gli attori con cui Gianluca Magni ha lavorato: da Giancarlo Giannini a Ricky Tognazzi passando
per Virna Lisi e Giuliana De Sio nella terza stagione de Il Bello delle Donne. Senza dimenticarsi di Remo
Girone, Antonia Piccolo, Paola Pitagora e l’indimenticato Nino Manfredi.
“Nino Manfredi era un uomo straordinario. Ho lavorato con lui nel suo ultimo film: Apri gli occhi e... sogna.
Ero un ragazzo giovane e, proprio per questo, ero davvero emozionato al pensiero di stare al fianco di un
attore del suo calibro. Mi ha così consigliato di lasciarmi guidare ed è stato davvero di un’umanità
incredibile”.
Tra i lavori più significativi di Magni ci sono E insieme vivremo tutte le stagioni per la regia di Gianni
Minello, I Giorni dell’Amore e dell’Odio – Cefalonia con Ricky Tognazzi e Prigioniero della mia libertà,
distribuito in 30 paesi del mondo. Televisivamente parlando, è stato invece nel cast di Incantesimo e de Il
Bello delle Donne.
“Il bello delle donne mi ha dato una grande notorietà. In fondo, a differenza magari di quanto accade in
America, nazione che ha il culto del cinema, un attore italiano, per farsi conoscere, deve prendere parte ad
una grande fiction, come lo era appunto Il Bello delle Donne, che aveva tantissimi telespettatori. In quella
fiction, il lavoro fatto è stato straordinario e all’avanguardia. Ha proposto storie sia tra eterosessuali, sia tra
omosessuali, cosa che per l’epoca era impensabile. Anche di Incantesimo, altra fiction seguitissima dal
pubblico, ho davvero un bel ricordo”.
Roberto Mallò per MassMedia
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