Samuele Cavallo, attore, cantante, ballerino, volto in ascesa di Un Posto al Sole dove interpreta lo chef Samuel Piccirillo, ha una grande passione per il cinema d’autore, che lo affascina fin dalla giovane età.
“Il primo film che ho visto in sala è stato il Titanic; sono rimasto incredulo e affascinato da tutto quello che c’era dietro un kolossal del genere; tant’è che ha creato in me curiosità il modo in cui gli attori si esprimevano attraverso la cinepresa, mi sembravano totalmente intoccabili dietro lo schermo. Il mio amore per il cinema nasce però per via degli attori americani. Li ritengo preparati a 360°, sanno trasmettere le giuste sensazioni anche usando soltanto il loro corpo. Fin da giovanissimo, mi sono dunque detto che volevo essere come quegli attori americani capaci di fare tutto e di entrare nel personaggio, chiunque esso sia. Per questo, ho voluto formarmi in più discipline: la recitazione, il ballo e il canto. Per questo, mi ritengo fortunato ad aver fatto il musical per tanto tempo”.
Grazie al canto, Samuele sogna un giorno di partecipare persino al festival di Sanremo.
“Ho iniziato a scrivere canzoni, a fare delle piccole produzioni. Per via dell’incontro con il produttore Stefano Barzan ho dato vita a diversi singoli; ad esempio alla colonna sonora del film Restiamo amici, scritta insieme a Pivio e Aldo De Scalzi. Tento di partecipare a Sanremo fin dal 2005, ma arrivarci davvero è difficile e complicato. Tuttavia, non rinuncio di certo ad esprimermi attraverso le canzoni. L’ultimo mio singolo, Ed io non so cambiare, è molto autobiografico e forte, motivo per cui ho provato a presentarlo a Sanremo Giovani. Magari, se trovassi una major disposta ad ascoltarmi per almeno dieci minuti, l’occasione arriverà a Sanremo 2021. Comunque sia, anni fa ci sono andato vicino, in un’edizione condotta da Carlo Conti, che aveva apprezzato il mio singolo Lupo Alberto, scritto con la collaborazione di Silver”.
Dopo l’esperienza nel film La Terra di Sergio Rubini, che lo ha spinto a lasciare la Puglia a soli 16 anni per trasferirsi a Roma e partecipare a vari stage di recitazione, senza mai abbandonare il ballo e il canto, Samuele ha preso parte a diversi spettacoli e musical nel corso della sua proficua carriera.
“Ho preso parte a musical davvero classici come West Side Story, Priscilla, Dirty Dancing, La Febbre del Sabato Sera, Poveri ma Belli diretto da Massimo Ranieri, uno spettacolo sui Blues Brothers. Ultimamente sono fiero di aver recitato in The Boys in The Band, in cui interpretavo il ruolo di Alan. Negli Stati Uniti è stato un grande successo, mentre qui in Italia è stato portato qui in Italia da Giorgio Bozzo, produttore delle sorelle Marinetti. Costantino Della Gherardesca ha curato la traduzione in italiano del testo di Mart Crowley. Lo spettacolo è molto forte perché tratta della vita omosessuale prima dei fatti di Stan Wall. Interpretare Alan, un avvocato che fa fatica ad accettare la sua omosessualità, per me ha significato tanto. Lo spettacolo stesso, nella sua ironia, nella parte finale lascia spazio ad un dramma cinico molto forte degli otto protagonisti”.
Anche nel tempo libero, Samuele è concentrato sul suo lavoro.
“Sono un amante degli sport, per cui nei ritagli di tempo mi piace giocare a calcio e a beach volley (anche in inverno a Milano!). Quando non lavoro, vado al cinema e amo sciare: quando posso mi rifugio su qualche pista nera delle Alpi. Ad ogni modo, ho poco tempo libero, come tutti gli artisti. Perché noi, quando non siamo a lavoro, cerchiamo subito di immergerci in altri progetti.”.
Una carriera che sta passando anche attraverso la soap Un Posto al Sole. Cavallo è da poco ritornato sul set, chiuso durante il periodo del lockdown.
“Sono arrivato ad Un Posto al Sole su invito del mio agente, che mi ha inviato l’annuncio di un casting: Cercasi nuovo attore per Upas. Ruolo: Samuel Piccirillo. Un personaggio che, tra le sue caratteristiche, aveva quelle di essere un cantante, un pianista simpatico e, soprattutto, piacione con le donne. Non nascondo che, all’inizio, ho pensato che fosse uno scherzo del mio agente. Comunque sia, ho poi fatto il provino ed ho avuto una sensazione di positività che capita raramente. La chiamata, in cui mi annunciavano che ero stato preso, è arrivata mentre ero in Svizzera per lavoro, a tre settimane dal casting. Mi sono commosso e non sono riuscito a trattenere la gioia. È un attimo stupendo che porterò sempre nel cuore”.
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