Il personaggio di Mariano Tregara, il boss interpretato magistralmente da Lello Giulivo in Un Posto al Sole, sta incuriosendo tutto il pubblico della soap partenopea. Un vero e proprio cattivo che catalizza su di sé tutta l’attenzione.
“Tregara è uno dei cattivi che ho interpretato nella mia soddisfacente carriera. Mi dà modo di sperimentare come attore; tirare fuori quegli aspetti caratteriali, che definirei anche animaleschi, che non mi appartengono. Mariano è un uomo dalla personalità complessa, legato sostanzialmente alla figlia Clara, interpretata da Imma Pirone, e alla madre di quest’ultima, Nunzia (Nadia Carlomagno). Sarà forse per le mie fattezze somatiche che vengo scelto per questo genere di personaggi. In ogni caso, nonostante i numerosi cattivi presenti sul mio curriculum, ho sempre cercato di differenziare i vari ruoli che mi sono capitati; ho tenuto a dar loro una certa autonomia. Dopotutto, ci sono dei cattivi più fisici, altri più mentali. C’è chi usa la calma e la freddezza per compiere dei crimini più efferati e chi no”.
Gli
amanti del cinema lo ricordano, inoltre, per il ruolo del Soldato
Brutale in The Passion di Mel Gibson.
“Sono
grato a Mel Gibson, con cui ho costruito anche un bel rapporto di
amicizia, per avermi dato un ruolo fondamentale nella pellicola,
ovvero quello del soldato brutale che comandava l’esecuzione di
Gesù. Sono stato l’uomo più crudele del film, che non ha nemmeno
un nome e viene identificato, appunto, come il Soldato Brutale. La
sua presenza non è citata nemmeno nei vangeli, a differenza di
persone come Cassio e di Longino. Le battute del mio personaggio
erano in aramaico e in latino, lingue che ho dovuto apprendere in
tempi brevi. Anche durante la notte, quando mi addormentavo, avevo
nelle orecchie il parlato, le battute che dovevo dire. Il film è
stato professionalmente importante perché non mi sono mai perso
niente. Rifiutavo categoricamente di andare in camerino, quando avevo
dei momenti di pausa dalle riprese, perché volevo sfruttare
un’opportunità del genere, come professionista, per imparare…
osservando Gibson e gli altri attori presenti. Come una spugna stavo
lì ad apprendere tutto”.
Lello Giulivo, oltre ad essere un attore, è anche un cantante. Lo dimostra il quartetto Paese Mio Bello.
“Ho passato 20 anni con Roberto De Simone, nella Nuova compagnia di canto popolare, ed ho potuto conoscere Gianni Lamagna, Anna Spagnuolo e Patrizia Spinosi, i quali hanno riformato insieme a me il quartetto Paese mio bello da due anni. E’ doveroso citare anche la presenza dei bravissimi chitarristi Michele Boné e Paolo Propoli. Attualmente ci stiamo dedicando al nostro nuovo disco, che succederà a L’Italia che cantava e canta; cerchiamo sempre di fare prove tra di noi a cadenza settimanale. Abbiamo anche avuto l’occasione di fare dei concerti, che sono andati molto bene”.
Un percorso artistico, quello di Giulivo, che si è alternato tra la musica, il teatro e la recitazione in ogni sua sfaccettatura.
“Ho già quarantacinque anni di carriera, visto che ho iniziato quando ero solamente un ragazzo. In seguito ad un’alternanza tra la musica e il teatro musicale, in cui ho toccato le sonorità folk, mi è stata data l’opportunità di fare un musical con Massimo Ranieri, intitolato Macchie ‘e culore ed è andato in scena al teatro Valle di Roma con la regia di Mauro Bolognini. Da lì avrei voluto iscrivermi in un’Accademia, ma il regista me lo sconsigliò. Aveva paura che la scuola potesse, in qualche maniera, spolverare quel talento luccicante che vedeva in me. Per questo poi sono entrato nella compagnia di De Simone, dove ho potuto imparare sul campo tutto ciò di cui aveva bisogno, ma lavorando”.
Nei prossimi mesi, Lello sarà impegnato in diversi progetti.
“A fine ottobre, se tutto andrà bene, andrò in scena, al Trianon Viviani diretto da Marisa Laurito, grazie alla rappresentazione teatrale di Adagio napoletano canzone d’ammore. Con Margherita di Rauso e Paolo Coletta, che è il regista e autore del testo, sarò invece in teatro con lo spettacolo Belle Epoque, ma di questo se ne parlerà nel 2021. Oltre a vari provini cinematografici, per i quali non ho ancora avuto risposta, e Un Posto al Sole, posso dire che probabilmente aiuterò Marisa Laurito, proprio come mi ha chiesto, alla Stabile della canzone napoletana, che sta riformando”.
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