La poliedrica e carismatica attrice Lidia Vitale aprirà la seconda stagione della fiction Non uccidere su rai 2 ma ha tanti progetti tra cinema e TV .
“The Start up, accendi il tuo futuro”, per la regia di Alessandro D’Alatri, è ormai sul grande schermo da un mese. Che impatto ha avuto sul grande pubblico?
Non sono riuscita a capirlo: da un lato molto amato, da un lato molto criticato per le vicende di Matteo Achilli, giovane e discusso fondatore di Egomnia. Io ho scelto di esser parte del cast per supportare un cast molto giovane, e come me, anche Massimiliano Gallo.
Monica, madre equilibrata nel film di D’Alatri, Immacolata in “Tulips” di Mike Van Diem: quanto ti somigliano i tuoi personaggi e in cosa differiscono?
Tutti i personaggi si portano qualcosa di te: io penso che bisogni togliere quello che non serve e lasciare quello che serve. Costruire per immagini è fondamentale, come un artigiano. In Immacolata il processo è stato più lungo: ci son voluti quasi due anni per portare a termine le riprese, anche per le vicissitudini legate al cambio di regia.
Come è lavorare con un premio oscar del calibro di Van Diem?
La differenza si sente: c’è un’apertura consistente, specialmente nel mio caso, dove porto avanti il lavoro col metodo da tantissimi anni. In Italia spesso mi hanno dato della “matta”, lì mi sono sentita accolta e spinta ad andare anche oltre. Mike ha avuto questa capacità e lo ringrazio moltissimo per questo.
Dalla commedia ai film per così dire storici, alle pellicole più “impegnative”: hai da poco ultimato le riprese di “Liberi sognatori”, il film prodotto dalla TaoDue che narra la storia del giornalista Mario Francese. Come sono andate le riprese?
Quella del pubblico ministero è una figura che mi accompagna da tanti anni. Quando fai questi personaggi la cosa più bella è lo studio documentario; ogni volta mi trovo a imparare qualcosa, tra poco prendo una laurea in giurisprudenza. (ride, ndr)
A breve tornerà sugli schermi Rai “Non uccidere 2”. Qual è il tuo personaggio e quando lo vedremo in tv?
Devo dire gran bella esperienza, personaggio interessantissimo, preparato in tempi brevissimi, ma con Sportiello avevo già lavorato e ha aiutato. Il tema affrontato è quello della Violenza sulle donne e del femmininicidio, a cui mi dedico anche nel privato come volontaria, le donne sono un mio interesse costante.
Una qualità che certo ti contraddistingue come attrice è la versatilità: qual è secondo te la caratteristica che non deve mai mancare ad un professionista?
Secondo me la dedizione , l’ossessione e l’intelligenza. Io sono finalista all’ actors’studio e seguo il metodo Strasberg da quando avevo 18 anni. Da domani ricomincio infatti il mo processo di ricerca: lo strumento va allenato, siamo come degli atleti.
Attrice e madre: sua figlia Blu Yoshimi ha scelto di seguire le sue orme. Che consigli le ha dato e che consigli si sente invece di dare ai giovani che scelgono di fare questo mestiere?
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