martedì 8 settembre 2020

LUCA BIAGINI ATTORE E DOPPIATORE PROTAGONISTA AL CINEMA CON IL FILM " LA VACANZA"

 


Il celebre attore e doppiatore Luca Biagini, voce italiana di Eric Forrester e per tanti anni Edoardo Della Rocca in Centovetrine, dal 3 settembre sarà in tutte le sale cinematografiche con il film La Vacanza, diretto da Enrico Iannaccone. Insieme a lui, faranno parte del cast Catherine Spaak, Antonio Folletto, Carla Signoris e Veruschka, modella tedesca molto famosa negli anni ’70.

“Nella pellicola vengono illustrate due infelicità: la prima è quella di Catherine Spaak, che interpreta mia moglie, ossia un ex magistrato che, però, ha cominciato ad avere problemi di memoria legati al sopraggiungere dell’Alzheimer. Questa donna si allontanerà dunque dalla famiglia per raggiungere un’amica, interpretata da Veruschka. Si rifugerà in una piccola spiaggia, dove avrà modo di incontrare un giovane disadattato, reduce da una relazione, che ha concluso per via dei suoi problemi con l’alcool. Come dicevo, queste due infelicità dunque si incontreranno; nascerà tra loro una grande amicizia, nonostante la loro differenza d’età”. 

Un ruolo che rafforza il sodalizio tra Biagini e il regista Iannaccone, vincitore nel 2013 del David Di Donatello per il miglior cortometraggio. 

Enrico Iannaccone, quando ancora non lo conoscevo, ha fatto sì che ricevessi una sua sceneggiatura, scritta proprio pensando a me. Al centro della scena c’era un uomo di cinema con carisma e potere, dall’animo intellettuale molto tormentato. In seguito, ho avuto l’opportunità di parlare direttamente con lui, che mi considerava un attore della televisione e del cinema della mia generazione molto importante. Da lì è nata un’amicizia, che ha reso possibile il mio coinvolgimento ne La Vacanza. Per quanto riguarda il film di cui accennavo inizialmente vedremo, invece, se riusciremo a girarlo. Penso che Iannaccone sia un giovane molto intelligente e affettuoso con una grande cultura; tra di noi si è instaurata un’amicizia vera. Penso mi abbia conosciuto, da adolscente, grazie a Centovetrine, dove sono stato Edoardo Della Rocca dal 2005 al 2008”.

In questi mesi, Biagini è inoltre impegnato con l’apertura della Babi Production, la casa di produzione teatrale che gestisce insieme a sua moglie Barbara Lo Gaglio. 

Nella nostra casa di produzione teatrale, abbiamo tra gli obiettivi principali anche quello di fare attività didattica. Per tale ragione, abbiamo preso un teatro a Roma e faremo sia corsi di doppiaggio, sia di teatro. Oltre ai laboratori di drammaturgia teatrale, utilizzeremo pure i Muppets per lavorare con i bambini”.

Una carriera, quella di Biagini, che è passata anche attraverso il doppiaggio.

Il doppiatore deve essere un attore in grado interpretare ruoli e personaggi diversi; bisogna che si metta al servizio dell'artista che sta doppiando in quel momento. Deve avere un giusto mix tra tecnica attoriale e tecnica specifica del doppiaggio. Il doppiaggio è una grande scuola; ti fa mettere sempre in gioco, non ci sono limiti. Il doppiatore è un fedele interprete di quello che l'attore, che gli ha dato vita anche con il corpo, ha cercato di portare al pubblico”.

Volto noto di tante fiction, tra cui Sacrificio d’Amore, Ris, Padre Pio – Tra Cielo e Terra e Solo per Amore, Luca ha ancora un ricordo indelebile del perfido Edoardo Della Rocca, il tycoon che ha interpretato in Centovetrine. 

Mi sono molto divertito a interpretare Edoardo. Sono stato sul set per 3 anni e mezzo, ma è come se avessi fatto quindici o venti film da protagonista. Sono state tante le di scene che ho girato e, nel frattempo, sono successe anche tante cose. La considero un'esperienza molto importante, che mi ha fatto crescere professionalmente come attore. CentoVetrine mi ha inoltre regalato l’affetto e la stima del pubblico. E’ un peccato che sia stata chiusa con tutte le storyline ancora in sospeso”.

A partire da novembre, Luca Biagini sarà nel cast di un’importante fiction Rai. 

“Non posso dire tanto a tal proposito. E’ una co-produzione internazionale su cui la Rai punta parecchio. Se tutto andrà per il verso giusto andrà in onda nell’autunno 2021 in 6 prime serate”. 


venerdì 28 agosto 2020

MISS EUROPE CONTINENTAL TUTTE LE NOVITA' UFFICIALI SULLA NUOVA EDIZIONE: ECCO LE DICHIARAZIONI DEL PATRON ALBERTO CERQUA

 




MISS EUROPE CONTINENTAL: LE DICHIARAZIONI UFFICIALI DEL PATRON ALBERTO CERQUA E TUTTE LE NOVITÀ SULLA NUOVA EDIZIONE

Il 2020 è stato un anno ricco di imprevisti e avvenimenti che hanno portato ad un cambiamento netto di tutti i piani in programma per lo svolgimento del prestigioso concorso. Gran parte delle attività organizzative e soprattutto le Finali internazionali sono state posticipate all’anno 2021, nel rispetto della sicurezza e della tutela di tutte le candidate.
Adesso al termine dell’Estate ha inizio un nuovo anno e una nuova edizione del concorso, ecco le dichiarazioni del Patron in merito agli eventi in programma e a come saranno organizzate le prossime finali.
Quando si terrà la prossima Finale di Miss Europe Continental?
“Le prossime finali di Miss Europe Continental si terranno nel Novembre 2021, parlo al plurale perché gli eventi finali saranno tre e non solo uno, come nelle edizioni precedenti. Infatti oltre alla evidente crescita che ha avuto il concorso negli anni precedenti, grazie al lavoro di un team di professionisti e alla complessa produzione, questa pausa ci ha dato modo di avere più tempo per i preparativi dedicati alle finali, e quindi dopo un anno di assenza, Miss Europe Continental tornerà nel 2021 con tre grandi eventi finali.
La decisione è dovuta anche al fatto che le iscrizioni delle candidate sono aumentate in maniera impressionante, non solo dall’Europa ma da tutto il mondo, e allo stesso modo anche le adesioni degli agenti, che rappresentano il concorso e gestiscono gli eventi legati ad esso nei loro paesi.
La location degli eventi resta l’affascinante città di Napoli, che da anni fa da cornice alle nostre manifestazioni finali e accoglie ed esalta la bellezza delle nostre Miss e le culture dei loro paesi. Le Miss in gara saranno circa 300 e la grandissima novità è che non saranno solo di provenienza europea, ma verranno da paesi di tutto il mondo, rappresentandone bellezza, cultura e tradizione.
Il primo di questi tre eventi si terrà come di consueto alla Mostra d’Oltremare, il più grande spazio per eventi e manifestazioni della città di Napoli, dal 16 al 21 Novembre 2021.
Gli eventi successivi si susseguiranno dal 24 Novembre al 9 Dicembre, e si terranno nel suggestivo e storico teatro Sant’Aniello, complesso totalmente rimodernato nel pieno rispetto della struttura originale, affinché conservasse l’originaria armonia seppur adattandosi alle moderne esigenze richieste dalla produzione di un elaborato spettacolo televisivo”.
Come si chiameranno gli eventi? “Gli eventi appartengono tutti al concorso e pertanto anche il loro nome e titolo restano legati al concorso stesso.
Miss Europe Continental è il primo evento che si terrà alla Mostra d’Oltremare.
Seguiranno gli altri due show presso il teatro Sant’Aniello, il cui nome e relativo titolo saranno Miss Europe Continental In The World e Miss Europe Continental International”.
Quale sarà la differenza tra gli eventi? “Non c’è nessuna differenza di produzione o di svolgimento tra gli show, si terranno tutti in teatri prestigiosi; a tal proposito le date degli spettacoli sono state divise proprio per far sì che lo stesso team di professionisti potesse occuparsi di tutti gli eventi e garantire per ognuno di essi lo stesso altissimo livello.
Inoltre la presenza di più eventi ci permetterà di dare la giusta visibilità ad ogni candidata, non dovendo rispettare i tempi televisivi di un solo spettacolo, e sarà possibile accogliere un numero maggiore di aspiranti Miss che sognano di rappresentare il loro paese. Ancora uno degli aspetti più entusiasmanti di avere molteplici eventi è che daremo accesso alle finali a tutte le nazioni del mondo, non limitando più la partecipazione alle sole nazioni europee. 
La vincitrice di ogni evento avrà la propria corona e il proprio titolo, che dovrà rappresentare e onorare per tutto l’anno successivo, con il costante supporto del concorso”.
Parlaci della produzione che metterai in campo. “Una produzione televisiva richiede sempre un lavoro di coordinamento non indifferente, soprattutto se si tratta di uno spettacolo complesso ed elaborato come le finali di Miss Europe Continental, dove ogni Miss partecipante ha un’altissima aspirazione e una grande responsabilità, quella di rappresentare il proprio paese.
È necessario che tutti i professionisti dei diversi settori di competenza lavorino separatamente ma allo stesso tempo confrontandosi di continuo, per garantire la perfezione del prodotto finale e superare sempre le aspettative.
Ancora una volta il palco sarà irriconoscibile rispetto all’edizione precedente, perché sempre più bello ed elaborato. Il mio team è già all’opera per lavorare su scenografia, luci, telecamere, audio e tutte le strumentazioni tecniche.
Lo spettacolo sarà composto da diverse sfilate delle Miss in gara, le quali indosseranno gli abiti della nuova collezione firmata Giovanna Ercolano, realizzata in esclusiva per il concorso. Le sfilate saranno intervallate da momenti coreografati e dalle performance di ospiti e rinomati artisti.
Degli inviati speciali seguiranno ciò che accade nel backstage e grazie a loro il pubblico potrà sapere in tempo reale cosa succede dietro le quinte, quali sono gli stati d’animo delle ragazze, le loro emozioni ed impressioni nei diversi step dello spettacolo.
I conduttori avranno un ruolo importantissimo, dovendo gestire alla perfezione tanti momenti artistici così diversi tra loro, e facendo anche da tramite tra le ragazze, il pubblico stesso e soprattutto la Giuria, che sarà composta da personaggi influenti del mondo della moda e dello spettacolo.
Le finali di Miss Europe Continental dell’anno 2021 saranno quindi show televisivi molto elaborati, una vera e propria ripresa della realtà, tutto trasmesso quasi in contemporanea grazie alla nostra emittente televisiva NCG Television, che manderà in onda interamente gli show e anche tutti i momenti dal backstage”.

FAUSTO ACERNESE; DA OGGI OLTRE L'ATTORE BIOLOGO NUTRIZIONISTA

 



Fausto Acernese, aperto il suo studio di nutrizione.

Nuovo impegno per Fausto Acernese, attore nella soap opera più longeva d’Italia. Nel centro benessere della sua famiglia, Incontro, l’uomo ha infatti aperto uno studio di nutrizione, grazie alla sua seconda professione: il biologo nutrizionista.

L’incertezza causata dall’emergenza Coronavirus, ha fatto sì che mi concentrassi su me stesso, pensando al futuro e portando avanti un progetto che avevo in mente già da tempo. E’ così che è nato questo studio all’interno del centro benessere familiare, Incontro, dove c’è anche una struttura sportiva. Lo studio di nutrizione fungerà da integrazione alle attività già in essere. Tratteremo i nostri clienti a 360°, per ottimizzare i risultati e sensibilizzeremo su tematiche importanti, come quelle dell’obesità infantile, dello stile di vita sano e del come riottenere la forma fisica in fase post-parto. Vogliamo dare una visione corretta di tutto ciò che concerne il mondo della nutrizione. Il nostro studio di nutrizione è al servizio degli utenti del centro sportivo e del centro benessere, ma è anche aperto ovviamente a chiunque senta il bisogno di rivolgersi a noi”.

Una passione, quella per la nutrizione, dopo una laurea umanistica.

In seguito alla mia prima laurea, mi sono appassionato allo sport e all’attività fisica, aspetti che mi hanno spinto a seguire uno stile di vita sano. Da lì è nata la mia passione per la sana alimentazione. Mi sono dunque riscritto all’Università, nella facoltà di Scienze della Nutrizione Umana, e ho concluso un nuovo percorso. Solitamente quando ci si allena in palestra oppure quando si fanno trattamenti estetici, entrambi rimangono fine a se stessi. Tuttavia, è ovvio che la nutrizione rappresenta una fetta molto importante per ottenere risultati tangibili. Per colmare questa lacuna, ho così creato un nuovo reparto all’interno del nostro centro Incontro. Ora i nostri clienti sono seguiti a 360°. In ogni caso, tendo sempre a precisare che questa mia nuova figura da biologo nutrizionista non va assolutamente ad intaccare la mia professione di attore. E’ una mia nuova sfaccettatura che però non va in sostituzione della precedente

Incontro, per via di questa sua mission, ospiterà anche i clienti che si rivolgeranno al biologo nutrizionista Fausto Acernese.

Nel nostro centro, i clienti potranno pernottare e seguire una dieta precisa per un periodo di tempo. Analizzeremo ogni precisa situazione alimentare per avviare una dieta, che potrà essere detossinante, anti-age, tonificante e così via. Le persone verranno seguite nel nostro hotel, per tutta la giornata, sia con l’alimentazione, sia con le attività sportive e gli irrinunciabili trattamenti benessere finalizzati ad ottenere il risultato che cercano. Tra l’altro, mi impegnerò in prima persona per stare a stretto contatto con gli chef, che dovranno cucinare dei piatti appositi in grado di garantire ai nostri clienti i primi risultati immediati. Solitamente tutti questi servizi sono sempre separati tra di loro. Ci siamo impegnati per dare vita ad un pool di professionisti, dove chi si rivolge a noi troverà l’operatrice del benessere, il laureato in scienze motorie e il biologo professionista, ovvero me”.






SAMUELE CAVALLO E LA PASSIONE PER IL CINEMA D'AUTORE

 



Samuele Cavallo, attore, cantante, ballerino, volto in ascesa di Un Posto al Sole dove interpreta lo chef Samuel Piccirillo, ha una grande passione per il cinema d’autore, che lo affascina fin dalla giovane età.

Il primo film che ho visto in sala è stato il Titanic; sono rimasto incredulo e affascinato da tutto quello che c’era dietro un kolossal del genere; tant’è che ha creato in me curiosità il modo in cui gli attori si esprimevano attraverso la cinepresa, mi sembravano totalmente intoccabili dietro lo schermo. Il mio amore per il cinema nasce però per via degli attori americani. Li ritengo preparati a 360°, sanno trasmettere le giuste sensazioni anche usando soltanto il loro corpo. Fin da giovanissimo, mi sono dunque detto che volevo essere come quegli attori americani capaci di fare tutto e di entrare nel personaggio, chiunque esso sia. Per questo, ho voluto formarmi in più discipline: la recitazione, il ballo e il canto. Per questo, mi ritengo fortunato ad aver fatto il musical per tanto tempo”.

Grazie al canto, Samuele sogna un giorno di partecipare persino al festival di Sanremo.

Ho iniziato a scrivere canzoni, a fare delle piccole produzioni. Per via dell’incontro con il produttore Stefano Barzan ho dato vita a diversi singoli; ad esempio alla colonna sonora del film Restiamo amici, scritta insieme a Pivio e Aldo De Scalzi. Tento di partecipare a Sanremo fin dal 2005, ma arrivarci davvero è difficile e complicato. Tuttavia, non rinuncio di certo ad esprimermi attraverso le canzoni. L’ultimo mio singolo, Ed io non so cambiare, è molto autobiografico e forte, motivo per cui ho provato a presentarlo a Sanremo Giovani. Magari, se trovassi una major disposta ad ascoltarmi per almeno dieci minuti, l’occasione arriverà a Sanremo 2021. Comunque sia, anni fa ci sono andato vicino, in un’edizione condotta da Carlo Conti, che aveva apprezzato il mio singolo Lupo Alberto, scritto con la collaborazione di Silver”.

Dopo l’esperienza nel film La Terra di Sergio Rubini, che lo ha spinto a lasciare la Puglia a soli 16 anni per trasferirsi a Roma e partecipare a vari stage di recitazione, senza mai abbandonare il ballo e il canto, Samuele ha preso parte a diversi spettacoli e musical nel corso della sua proficua carriera.

Ho preso parte a musical davvero classici come West Side Story, Priscilla, Dirty Dancing, La Febbre del Sabato Sera, Poveri ma Belli diretto da Massimo Ranieri, uno spettacolo sui Blues Brothers. Ultimamente sono fiero di aver recitato in The Boys in The Band, in cui interpretavo il ruolo di Alan. Negli Stati Uniti è stato un grande successo, mentre qui in Italia è stato portato qui in Italia da Giorgio Bozzo, produttore delle sorelle Marinetti. Costantino Della Gherardesca ha curato la traduzione in italiano del testo di Mart Crowley. Lo spettacolo è molto forte perché tratta della vita omosessuale prima dei fatti di Stan Wall. Interpretare Alan, un avvocato che fa fatica ad accettare la sua omosessualità, per me ha significato tanto. Lo spettacolo stesso, nella sua ironia, nella parte finale lascia spazio ad un dramma cinico molto forte degli otto protagonisti”.

Anche nel tempo libero, Samuele è concentrato sul suo lavoro.

Sono un amante degli sport, per cui nei ritagli di tempo mi piace giocare a calcio e a beach volley (anche in inverno a Milano!). Quando non lavoro, vado al cinema e amo sciare: quando posso mi rifugio su qualche pista nera delle Alpi. Ad ogni modo, ho poco tempo libero, come tutti gli artisti. Perché noi, quando non siamo a lavoro, cerchiamo subito di immergerci in altri progetti.”.

Una carriera che sta passando anche attraverso la soap Un Posto al Sole. Cavallo è da poco ritornato sul set, chiuso durante il periodo del lockdown.

Sono arrivato ad Un Posto al Sole su invito del mio agente, che mi ha inviato l’annuncio di un casting: Cercasi nuovo attore per Upas. Ruolo: Samuel Piccirillo. Un personaggio che, tra le sue caratteristiche, aveva quelle di essere un cantante, un pianista simpatico e, soprattutto, piacione con le donne. Non nascondo che, all’inizio, ho pensato che fosse uno scherzo del mio agente. Comunque sia, ho poi fatto il provino ed ho avuto una sensazione di positività che capita raramente. La chiamata, in cui mi annunciavano che ero stato preso, è arrivata mentre ero in Svizzera per lavoro, a tre settimane dal casting. Mi sono commosso e non sono riuscito a trattenere la gioia. È un attimo stupendo che porterò sempre nel cuore”.

LELLO GIULIVO: BOSS PER FICTION

 



Il personaggio di Mariano Tregara, il boss interpretato magistralmente da Lello Giulivo in Un Posto al Sole, sta incuriosendo tutto il pubblico della soap partenopea. Un vero e proprio cattivo che catalizza su di sé tutta l’attenzione.

Tregara è uno dei cattivi che ho interpretato nella mia soddisfacente carriera. Mi dà modo di sperimentare come attore; tirare fuori quegli aspetti caratteriali, che definirei anche animaleschi, che non mi appartengono. Mariano è un uomo dalla personalità complessa, legato sostanzialmente alla figlia Clara, interpretata da Imma Pirone, e alla madre di quest’ultima, Nunzia (Nadia Carlomagno). Sarà forse per le mie fattezze somatiche che vengo scelto per questo genere di personaggi. In ogni caso, nonostante i numerosi cattivi presenti sul mio curriculum, ho sempre cercato di differenziare i vari ruoli che mi sono capitati; ho tenuto a dar loro una certa autonomia. Dopotutto, ci sono dei cattivi più fisici, altri più mentali. C’è chi usa la calma e la freddezza per compiere dei crimini più efferati e chi no”.

Gli amanti del cinema lo ricordano, inoltre, per il ruolo del Soldato Brutale in The Passion di Mel Gibson.

“Sono grato a Mel Gibson, con cui ho costruito anche un bel rapporto di amicizia, per avermi dato un ruolo fondamentale nella pellicola, ovvero quello del soldato brutale che comandava l’esecuzione di Gesù. Sono stato l’uomo più crudele del film, che non ha nemmeno un nome e viene identificato, appunto, come il Soldato Brutale. La sua presenza non è citata nemmeno nei vangeli, a differenza di persone come Cassio e di Longino. Le battute del mio personaggio erano in aramaico e in latino, lingue che ho dovuto apprendere in tempi brevi. Anche durante la notte, quando mi addormentavo, avevo nelle orecchie il parlato, le battute che dovevo dire. Il film è stato professionalmente importante perché non mi sono mai perso niente. Rifiutavo categoricamente di andare in camerino, quando avevo dei momenti di pausa dalle riprese, perché volevo sfruttare un’opportunità del genere, come professionista, per imparare… osservando Gibson e gli altri attori presenti. Come una spugna stavo lì ad apprendere tutto”.

Lello Giulivo, oltre ad essere un attore, è anche un cantante. Lo dimostra il quartetto Paese Mio Bello.

Ho passato 20 anni con Roberto De Simone, nella Nuova compagnia di canto popolare, ed ho potuto conoscere Gianni Lamagna, Anna Spagnuolo e Patrizia Spinosi, i quali hanno riformato insieme a me il quartetto Paese mio bello da due anni. E’ doveroso citare anche la presenza dei bravissimi chitarristi Michele Boné e Paolo Propoli. Attualmente ci stiamo dedicando al nostro nuovo disco, che succederà a L’Italia che cantava e canta; cerchiamo sempre di fare prove tra di noi a cadenza settimanale. Abbiamo anche avuto l’occasione di fare dei concerti, che sono andati molto bene”.

Un percorso artistico, quello di Giulivo, che si è alternato tra la musica, il teatro e la recitazione in ogni sua sfaccettatura.

Ho già quarantacinque anni di carriera, visto che ho iniziato quando ero solamente un ragazzo. In seguito ad un’alternanza tra la musica e il teatro musicale, in cui ho toccato le sonorità folk, mi è stata data l’opportunità di fare un musical con Massimo Ranieri, intitolato Macchie ‘e culore ed è andato in scena al teatro Valle di Roma con la regia di Mauro Bolognini. Da lì avrei voluto iscrivermi in un’Accademia, ma il regista me lo sconsigliò. Aveva paura che la scuola potesse, in qualche maniera, spolverare quel talento luccicante che vedeva in me. Per questo poi sono entrato nella compagnia di De Simone, dove ho potuto imparare sul campo tutto ciò di cui aveva bisogno, ma lavorando”.

Nei prossimi mesi, Lello sarà impegnato in diversi progetti.

A fine ottobre, se tutto andrà bene, andrò in scena, al Trianon Viviani diretto da Marisa Laurito, grazie alla rappresentazione teatrale di Adagio napoletano canzone d’ammore. Con Margherita di Rauso e Paolo Coletta, che è il regista e autore del testo, sarò invece in teatro con lo spettacolo Belle Epoque, ma di questo se ne parlerà nel 2021. Oltre a vari provini cinematografici, per i quali non ho ancora avuto risposta, e Un Posto al Sole, posso dire che probabilmente aiuterò Marisa Laurito, proprio come mi ha chiesto, alla Stabile della canzone napoletana, che sta riformando”.



NADIA CARLOMAGNO RICORDA IL SET DEL FILM BARZELLETTE DI CARLO VANZINA

 



Nadia Carlomagno, attrice, professoressa e volto della soap Un Posto al Sole, ricorda la sua esperienza nel film Barzellette diretto da Carlo Vanzina.


Salve Nadia, oggi vorrei parlare del film Barzellette. Che ricordo ha di questa esperienza?

Era il 2004 e fui chiamata dalla mia agenzia per propormi il ruolo della Signora Pariotti nel film Barzellette. Ricordo che fu una esperienze molto breve ma significativa. Era la prima commedia che giravo a cinema dopo vari film d’autore, ed ero molto fiera di girarla con un regista di spessore come Carlo Vanzina, un regista che ha saputo raccontare con estrema curiosità il nostro paese. Un’esperienza unica nel suo genere e di grande successo. Fu il film più visto durante le feste natalizie. Un film diviso ad episodi dove uno era dedicato ad Arsenio Lupin che ruba ai ricchi per dare ai poveri, che ho interpretato insieme al bravissimo Biagio Izzo”.

E con Carlo Vanzina, il regista della pellicola, come si è trovata? Lo conosceva già prima di arrivare sul set?

Credo che Carlo mi abbia visto nel film La Cena di Ettore Scola. Non lo Avevo mai incontrato prima, fui chiamata direttamente su parte per interpretare il bellissimo ruolo della signora Pariotti. È stato un bellissimo incontro, ricordo che ero molto emozionata, era la prima volta che ero stata chiamata per un ruolo senza un provino. Ho un bellissimo ricordo di Carlo, un uomo di grande professionalità e sensibilità. Un uomo di poche parole e di grande carisma”.

E con il resto del cast, com’è andata?

Ho girato solo una barzelletta recitando con Biagio Izzo, un grandissimo professionista. Nel cast però c’erano anche Gigi Proietti, Carlo Buccirisso, Max Giusti”.

A Barzellette, lei è la donna che ha fatto impazzire gli italiani nella scena dove ha recitato con Biagio Izzo. Ha degli aneddoti da raccontarmi riguardo quella scena? In che modo è stata girata e così via…

(Sorride) È stato decisamente un personaggio incisivo, un ruolo che ha stimolato il sogno… Ricordo solo la grande professionalità del regista e di Biagio Izzo e grandi risate durante le pause, ma con Biagio non poteva essere diversamente. Nel palazzo dove abbiamo girato, ovviamente, durante le pause si affacciavano in tanti. Dopo le riprese ci hanno fermato, volevano informazioni, chiacchierare, molti complimenti, ma è un po’ così sempre quando giri in location esterne pubbliche. Fu molto divertente la scena dove Biagio perdeva l’equilibrio per osservarmi... un inquilino mi portò un caffè da offrirgli per rimetterlo in sesto!!!. Certo, il clamore di dopo lo osservai con la giusta distanza senza farmi travolgere. Non ero su Facebook, né su Instagram ed erano tempi in cui lavoravo molto e progettavo il mio matrimonio”.

Quali esperienze cinematografiche della sua carriera le sono rimaste più impresse?

Sicuramente L’esperienza con Ettore Scola nel film La cena, dove interpretavo una protagonista femminile con Stefania Sandrelli e Fanny Ardant, e poi con Marco Risi con cui ho girato Fortapàsc, interpretando il ruolo della moglie di Valentino Gionta (Massimiliano Gallo), il mandante dell'omicidio del giornalista Giancarlo Siani. Con Massimo Martelli ho interpretato un altro bellissimo ruolo da protagonista nella commedia Il segreto del successo con Antonio Catania, e i comici Malandrino e Veronica un film che vinse il Premio Solinas. Ho trovato estremamente significativo interpretare anche i piccoli ruoli di esordio nei film Teatro di guerra di Mario Martone, I magi randagi di Sergio Citti e nell’Imbalsamatore di Matteo Garrone. Film girati da grandissimi registi, dove ho imparato davvero molto osservandoli dirigere gli attori e apprendendo le dinamiche del set. Questo è un mestiere dove lo studio è di fondamentale importanza e dove è importante anche riuscire ad osservare grandi maestri e attori sul set con i pori dilatati e lo sguardo vivo per assorbirne i segreti. Non si finisce mai di imparare”.

C’è un regista con cui sogna di lavorare al cinema in futuro?

Mi piacerebbe lavorare in progetti stimolanti con registi che stimo... ne cito alcuni? Mario Martone, Matteo Garrone, Paolo Sorrentino, Ferzan Özpetek, Edoardo De Angelis, Pappi Corsicato, Stefano Sollima, Pietro Marcello, ma ci sono anche registe cinematografiche interessantissime come Emma Dante, Nina di Majo, Valeria Golino, legati/e incredibilmente alla mia terra e al sud con una sensibilità straordinaria”.

A cura di Roberto Mallò per Massmedia Comunicazione

sabato 6 giugno 2020

Coronavirus: Miss Europe Continental, l'evento internazionale posticipato al 2021




A seguito degli eventi verificatisi conseguentemente alla pandemia Covid-19 sul territorio mondiale, al fine di tutelare gli interessi e la sicurezza delle candidate, la società Miss Europe dichiara che:
l’evento finale 2020 del concorso di bellezza Miss Europe Continental, precedentemente in programma nel mese di novembre 2020 al fine di eleggere la vincitrice del titolo, è posticipato nel 2021, in data da stabilire tra settembre e dicembre.
La società ringrazia per il tempo, la comprensione e il costante supporto, impegnando a garantire lo svolgimento della manifestazione secondo i consueti standard.

Vincenzo Della Corte: "Mi manca recitare sul palco, intanto nel mio futuro il cinema"






Nuovo progetto importante per Vincenzo della Corte, l’attore campano nato a Napoli il 6 giugno 1981.
Prossimamente, l’uomo sarà infatti in tutte le sale cinematografiche con il film ad episodi, targato Claudio
Fragasso e Ipnotica Produzioni, dal titolo Italian Blood Stories. Uno degli episodi, Amore non è ammore se
muta quando scopre mutamenti, è stato proprio scritto e diretto da Vincenzo Della Corte, che fa parte del
cast insieme a Giovanna Rei e Massimo Bonetti.
“Grazie a Claudio Fragasso, Amore non è Ammore se muta quando scopre mutamenti è stato inserito
all’interno del film Italian Blood Stories, composto da sei cortometraggi. Nello specifico, la storia che ho
ideato e diretto è incentrata sulla figura di una vampira, che ha il volto di Giovanna Rei, che deve
accoppiarsi con un licantropo, interpretato da me, per far nascere l’Anticristo. A causa di un’incidente, il
licantropo Domenico si dimentica però della sua vera missione e si convince di essere il neomelodico Ciro,
anche se avrà sempre la sensazione di avere già visto da qualche parte la vampira Lucia”.
Non tutti sanno però che, prima di immergersi nel mondo della recitazione a 360°, Vincenzo aveva
raggiunto alti livelli agonistici, sia in campo nazionale e sia in quello internazionale, con la kick boxing.
Cintura nera, il ragazzo ha vinto nel 1999 il titolo italiano alla “Fiera del Fitness” di Rimini, piazzandosi
secondo al titolo mondiale. E’ stato tra l’altro insignito del premio come miglior atleta campano,
diventando uno dei sei italiani dell’anno a rappresentare la federazione FE.NA.SCO. Tuttavia, Della Corte è
consapevole del fatto che sono state le arti marziali ad avvicinarlo al suo lavoro di attore.
“Ero il ragazzino più introverso del mondo. Quando camminavo per strada non guardavo mai di fronte a me,
il mio sguardo era sempre puntato verso il basso. Se mi sono appassionato al cinema è stato per merito di
Bruce Lee. Se ho praticato le arti marziali è stato per l’amore cinematografico che ho provato per lui. Lo
sport mi ha reso più sicuro di me, ha fatto sì che abbandonassi la mia timidezza. In seguito, ho fatto dei
corsi, come quello per diventare presentatore, finchè non è nata in me la voglia di imparare a recitare”.
Dopo un trasferimento a Pavia per finalità lavorative, il “King of The Ring” – soprannome che gli era stato
affibbiato per i traguardi sportivi raggiunti – ha seguito a Milano il suo primo corso d’introduzione alla TV,
scoprendo così la sua passione e il suo talento. La sua carriera da attore è iniziata, nel 2005, grazie a Un
Posto al Sole ma non sono mancati anche i ruoli in altre fiction come I Cesaroni e Un Medico in Famiglia.
“A Un Posto al Sole ho interpretato vari ruoli, anche se ho esordito con quello di un fan maniaco di una
cantante. Lo stesso anno ho partecipato La Squadra, sia per recitare e sia come stuntman dei veri
protagonisti, cosa resa possibile dalla mia conoscenza per le arti marziali. Nella mia ultima apparizione a Un
Posto al Sole, sono stato un bullo che minacciava Angela, il personaggio storico portato in scena da Claudia
Ruffo. Le partecipazioni a I Cesaroni e Un Medico in Famiglia sono venute di pari passo. Essendo entrambe
produzioni Publispei, è bastato che mi prendessero nella prima per poi arrivare nella seconda”.
Nel curriculum di Vincenzo, oltre a molti set cinematografici indipendenti ed alcune web serie, c’è anche il
film di Vincenzo Terracciano, con Sergio Castellitto, intitolato Tris Di Donne & Abiti Nuziali.
“Recitare con Castellitto è stata una bellissima esperienza. La definirei sicuramente istruttiva. E tra l’altro
penso che Sergio sia uno dei migliori attori italiani in circolazione”.
Infine, Della Corte ama molto il teatro e spera di tornare presto a calcare il palco.
“Non recito in teatro da dal periodo in cui abitavo a Roma, circa due anni. Mi manca tanto stare sul palco.
Speriamo avvenga in futuro. Per adesso, ho altri due progetti cinematografici da tenere in considerazione”.

lunedì 6 aprile 2020

Jacopo Cavallaro: " Al tempo del Coronavirus, l'arte come terapia e mezzo di riflessione"




Nuovi progetti per l’attore, cantautore e sceneggiatore italiano Jacopo Cavallaro. Nato a Zafferana Etnea l’11 ottobre 1989, il ragazzo è stato di recente uno dei protagonisti – nel ruolo di Antonio Pallante, l’attentatore di Palmiro Togliatti – di “Storia di Nilde”, il docu-dramma diretto da Emanuele Imbucci con protagonista Anna Foglietta. Oltre ad impersonare l’autore siciliano Martoglio, nello spettacolo da lui stesso prodotto intitolato “Io… Martoglio”, Cavallaro è stato anche tra i volti dell’ultimo Festival del Cinema di Venezia per presentare “Il Legame”, cortometraggio con al centro una storia che parla di responsabilità e cambiamento, incentrato sulla tematica dei rifiuti e della raccolta differenziata. In trattative per realizzare la sua prima opera cinematografica, di cui ha curato il soggetto insieme all’amico e regista Luca Arcidiacono, Jacopo sta attualmente scrivendo un nuovo testo teatrale per parlare di “Diversità, ossia una sorta di indagine verso una società che deve accettare la diversità non come un ostacolo, ma come punto di partenza e di crescita per costruire relazioni. In attesa di conseguire una laurea magistrale in Arte per la terapia all’accademia di belle Arti di Roma, attualmente in standby a causa dell’emergenza Coronavirus, Cavallaro ha anche girato una serie Netflix, anche se per ora non può parlare né tanto meno annunciare il titolo. Nel suo curriculum ci sono anche le partecipazioni alle fiction Come un Delfino, Squadra Antimafia – Palermo Oggi, Il Capo dei Capi, La Catturandi, senza tralasciare l’attività teatrale, intrapresa dal 2005.
Da qualche giorno, ha pubblicato sul web il video “La Vita è fatta di centimetri”, che lui stesso ha spiegato approfonditamente:
“Nasce dalla volontà di voler dare un mio piccolo contributo alla causa che in questo momento sta mettendo in ginocchio l’Italia e non solo. Chiaramente non è niente in confronto alla lotta che stanno affrontando in prima linea i medici e tutti coloro che sono esposti giornalmente, confidiamo in loro e soprattutto diciamo grazie per tutto quello che stanno facendo. Così come un grazie immenso va ai militari anche loro continuamente esposti al problema. Credo che ognuno nel suo piccolo possa fare qualcosa, chi più chi meno”.
Ispirato dal film “Ogni maledetta domenica” del 1999 diretto da Oliver Stone, nel quale Al Pacinova interpreta il mister Tony D’Amato che incitava la sua squadra a lottare, Jacopo ha tratto spunto da questo dialogo per fare il suo personale ringraziamento a chi, proprio in questi giorni, sta dedicando anima e corpo a risanare l’emergenza scaturita dal Coronavirus:
“Dobbiamo batterci e lottare per conquistare terreno, ma non possiamo farlo da soli siamo una squadra quindi dobbiamo avere fiducia del compagno, che in questo caso sono tutti coloro che lottano per noi, così come anche per le forze politiche che dovendo scegliere nel tentativo di fare delle scelte giuste avvolte si trovano in difficoltà, ecco bisogna avere fiducia in tutte queste persone. Ma l’impegno viene dal singolo. Ognuno fa quello che può. Già chi rimane a casa, con tutti i dovuti sacrifici e le rinunce alle proprie abitudini sta facendo un passo verso quel guadagnare terreno per la vita di tutti. Perché è nella somma di quei centimetri, che andremo a sommare, che si deciderà quale sarà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire. Ecco credo che questo mio piccolo gesto possa in parte essere un contributo alla lotta che stiamo portando avanti. #unitisivince #iorestoacasa sono queste le parole che ultimamente si sentono più pronunciare, credo che in questo monologo vengano espresse pienamente.”.
Un invito quello di restare a casa, per combattere il mostro invisibile del virus, che ha distrutto le nostre abitudini, ma che Cavallaro auspica possa far riemergere in tutti l’innata creatività:
“Da diversi anni ormai oltre al mestiere dell’attore mi occupo anche di Arte Terapia, e delle sue applicazioni in diversi ambiti da quello scolastico educativo a quello lavorativo così come nel teatro. Ho capito che la creatività è qualcosa che può servire veramente a far emergere parti di noi nascoste, in più è quella attraverso cui affrontiamo le difficoltà. La creatività è un valore importantissimo della vita di ognuno di noi attraverso cui è possibile sviluppare le proprie potenzialità, utilizzare l’immaginazione per esprimere se stessi, fare scelte originali e valorizzare la propria vita”.
Una creatività familiare che Jacopo conosce bene, essendo figlio di uno scenografo e di una pittrice e fratello di un musicista:
“Ci tengo a dire che il video è totalmente frutto di un lavoro semplice fatto in casa senza nessuna pretesa, ma realizzato proprio per il piacere di condividere qualche ora assieme a mio fratello, a mio padre, e mia madre. Le musica che si sente infatti è stata realizzata interamente da mio fratello Mattia Cavallaro, compositore con cui collaboro spesso in occasioni del genere. Invito tutti quindi a creare in questo senso non qualcosa che debba essere giudicato o approvato da un pubblico, ma un qualcosa che possa trovare l’approvazione dentro di noi, che ci piaccia e basta perché realizzato proprio per il piacere di farlo e di condividere quei momenti con i nostri familiari.

BIANCA E CHIARA D'AMBROSIO, STAR STATUNITENSI







Le gemelle Bianca e Chiara D'Ambrosio, negli Stati Uniti, sono delle vere e proprie star. Tra non troppo tempo, le due giovanissime attrici saranno tra i protagonisti di yA, lo spin off della gloriosa soap The Bay, presto disponibile su Amazon Prime Video. Una carriera nel mondo dello spettacolo incominciata fin dalla tenera età. 
Bianca: “Abbiamo iniziato la nostra carriera nello spettacolo quando eravamo molto giovani. Ci siamo esibite in spettacoli di bellezza ed iniziato a recitare a soli tre anni nella soap Febbre D'Amore. Da allora, non abbiamo mai guardato indietro. Ci piace l'esibizione, la recitazione e la produzione. Ci piace cantare, suonare la chitarra, le batterie, il piano ed imparare sempre nuove canzoni. Ci piace imparare canzoni da Taylor Swift e Shawn Mendes”.​
Uno degli aspetti più importanti legato al lavoro è caratterizzato dai viaggi, capaci di intrattenere le D’Ambrosio anche fuori dal set. Chiara, alla domanda se a lei e Bianca adorano o meno viaggiare, non ha alcun dubbio:
Moltissimo, ci piace viaggiare in Europa con i nostri genitori e non vediamo l'ora di visitare ancora l'Italia durante i nostri viaggi”.
Sia Chiara, sia Bianca sono affezionate a tanti personaggi che hanno interpretato.
Chiara: “Portiamo nel cuore ogni ruolo differente che entrambe abbiamo interpretato .Bianca ed io interpretiamo ruoli sia insieme che separatamente. Sia che si tratti di Young and The Restless, Criminal Minds o dei film a cui abbiamo lavorato di recente, ciascun nuovo progetto è sempre più grande, quindi ognuno di essi rappresenta uno straordinario traguardo”.
E come non menzionare, appunto, la loro partecipazione a Young and The Restless, soap da noi conosciuta con il titolo Febbre d’Amore”
Entrambe: “Sì, è stato un progetto grandioso e siamo ancora in contatto con gli attori con cui abbiamo lavorato. E' stata una fortuna per noi prendere parte a questa soap così come abbiamo partecipato a The Bay, e ora nello spin off yA per Amazon”.
Le due si intrattengono con le serie tv (“Molto, la nostra preferità è Stranger Things su Netflix”) ed hanno tanti sogni nel cassetto.
Bianca: “Vorrei lavorare con Meryl Streep. E' sempre stata il mio modello per come sa calarsi in ogni tipo di ruolo”.
Chiara: “Io voglio lavorare con Millie Bobby Brown, sarebbe bello essere in un episodio di Stranger Things, la serie che amiamo! Siete attivissime sui social”.
Infine, presto saranno protagoniste di altri due film.
Entrambe: “Sì, e ci raccomandiamo, guardateci nei nuovi film. Fear of Rain e Slapface, insieme alla nostra nuova serie yA! Seguiteci su Instagram per gli aggiornamenti! @DAMBROSIOTWINS

IL CUORE D'ORO DELLA SCRITTRICE ATTRICE CLAUDIA CONTE




Nuovo impegno solidale per l’attrice e scrittrice Claudia Conte che, al fine di stare vicino ai medici e al personale sanitario dell’Ospedale Spallanzani di Roma, attualmente “in lotta” per arginare l’emergenza Covid-19, ha deciso di inaugurare la campagna intitolata #UnLibroPerLoSpallanzani.
che si stanno spendendo per la causa e che hanno, come obiettivo primario, quello di salvare le vite di quante più persone possibili.


“Un piccolo dono per stare vicino ai coraggiosi e silenziosi eroi di oggi e di sempre che rischiano tutti i giorni instancabilmente la propria vita per curare e assistere le persone affette da questo nemico invisibile. Ognuno può fare la propria parte, spero che anche altri autori possano unirsi a me, oggi e non solo oggi. C’è vita in un libro. Ed è bello poterlo donare a chi per la vita lotta e a chi combatte per salvarla”.
Una campagna che è stata resa possibile grazie al supporto di Isabella Gambini, Intermedia Edizioni, la casa editrice del libro di Claudia Conte. 

Vincenzo Bocciarelli e il sacro fuoco dell'arte approda sul web con il " Bocciarelli Home Theatre"





La quarantena non ha fermato la creatività dell’attore Vincenzo Bocciarelli. “Costretto” a casa, come tutti
gli italiani, l’interprete di tante fiction italiane, ha deciso di dare il via ad un suo personale programma su
YouTube dove, oltre a dare sfoggio della sua conoscenza della storia del Teatro, interagisce
quotidianamente con i suoi ascoltatori:
“Il mio progetto, che ho deciso di chiamare Bocciarelli Home Theatre, è nato il 9 marzo quando già si
subodorava la notizia che saremo dovuti rimanere in casa, in quarantena. Mi sono subito sentito spinto a
poter trasformare questo senso di chiusura e claustrofobia in qualcosa di fattivo, utilizzando quelle che
penso siano le mie peculiarità: attraverso i miei talenti, gli strumenti che mi sono stati dati dal nostro
Signore. Mi sono messo all’opera iniziando così, anche in maniera timida, con la prima puntata. Tutte le
puntate sono sul mio canale YouTube. I trenta minuti inizialmente erano quotidiani, poi sono diventati due
o tre appuntamenti alla settimana. Sono trenta minuti nei quali dedico spazio alla storia, partendo dai
classici, del Teatro e della Letteratura Antica per poi affrontare, con dei voli pindarici, i poeti contemporanei
piuttosto che quelli dei secoli passati, sempre con un tema che va a seconda della puntata. Alle mie spalle
c’è sempre un’opera d’arte, o di mia creazione o della mia galleria di casa mia. Interagisco con le persone in
diretta. Negli ultimi appuntamenti ho lanciato una sorta di premi: gli ascoltatori hanno potute scrivermi in
diretta sulla mia e-mail per mandarmi poesie tra cui eleggere la migliore”.
Un appuntamento che ha anche una finalità benefica per aiutare chi si sta spendendo per la lotta contro il
Coronavirus:
“Il sabato faccio invece il Bocciarelli Art Home Theatre, appuntamento legato alla diretta nella quale creo
live un quadro, per poi metterlo in vendita e dare il ricavato in beneficienza per l’emergenza Covid-19”.
Ad ogni modo, saranno tanti i progetti a cui prenderà parte Vincenzo, che attualmente è su Amazon Prime
con il film Mission Possibile distribuito dalla Movie On:
“Pandemia permettendo, nei prossimi mesi tornerò in teatro con due spettacoli e tanti altri progetti, legati
al cinema e alla televisione”.

martedì 24 marzo 2020

Stefania Zambrano, l'attrice ai tempi del Coronavirus. L'intervista Vip

Stefania Zambrano , sul corona virus e dalla parte della polizia.  Stefania Zambrano , attrice e ideatrice di Miss Trans Europa , dice la sua su quello che sta accadendo in Italia e nella sua Napoli . <<è un periodo molto triste per tutto il mondo , per la paura del corona virus , tante persone malate , tante in ospedale e tante già decedute e in una bara .
Il mondo piange , ha paura,  teme la morte . E riguardo ai detenuti , in via Poggioreale c’erano tante famiglie che facevano
Casino,  umiliavano le forze dell’ordine , perché hanno  sospeso i colloqui >&gt; .
E si schiera apertamente : <<e voglio riferire al mio popolo napoletano che loro non c’entrano ,  stanno a rischio anche loro,  hanno famiglia come noi e lavorano per noi , dobbiamo solo dire grazie che hanno avuto il coraggio di portare una divisa e non è poco , e dobbiamo capire che , se hanno sospeso i colloqui e’ solo per tutelarli  riguardo al virus corona , non certo perché non abbiano il diritto di abbracciare i propri figli , la madre e la moglie , invece di far casino chiedete di stargli vicino con una telefonata in più a settimana e paga il
Governo ,chiedete di farvi scrivere una volta al giorno e sarà sempre a spese del governo , non dobbiamo essere egoisti a fare i colloqui e a rovinare anche i vostri  figli oppure i vostri mariti per il rischio del contagio  , e chi parla e’ una semplice ragazza trans che combatte per avere tutti i diritti che vi vengono negati e <<sorella>>di ragazzi che hanno fatto la detenzione>>
E avverte : << ora non è periodo per fare la guerra ,  dobbiamo solo
Imparare a educarci a quello che tutti i giorni ci stanno riferendo in televisione , come ci stanno spiegando pian piano c’è una forte gravità e solo tutti noi , uniti , dobbiamo sostenerci e restare in casa per proteggere noi stessi e gli altri , amo la mia Napoli e se dobbiamo reagire facciamolo con ragione e il diritto ci viene dato : oggi i social solo la nostra forza , amiamoci e possiamo amare anche il prossimo>> .
                                                                   

Nicolò Momesso, chef prodigio de piccolo schermo. L'intervista Vip


                                                                   



Nicolò, il pubblico ti conosce sicuramente grazie alla vittoria nella terza edizione di Junior MasterChef,
cooking show di Sky Uno. 

Che ricordi hai di quella esperienza?
“L’ho vissuta in maniera alquanto speciale. Credo che il programma sia stato per me è un percorso di
crescita, mi ha dato la possibilità di approfondire la mia passione per la cucina, a svilupparla maggiormente.
Comunque io ho cercato di non cambiare personalità, di restare il Nicolò che tutti conoscevano e
apprezzavano. Ammetto che i miei impegni sono cambiati, ho delle responsabilità maggiori rispetto ai miei
coetanei, ma ho mantenuto i contatti con le persone importanti, con i miei amici di sempre. Insomma, sono
un ragazzo normale, nonostante le registrazioni de I Fatti Vostri o le interviste che rilascio”.
Quando hai deciso di voler essere uno chef?
“Come ho già detto altre volte, la mia passione per la cucina è nata senz’altro grazie a mia nonna che, per
intrattenermi quando restavo da solo con lei, mi ha dato modo di comprendere che cucinare è quello che
davvero voglio fare. Mia nonna è davvero una persona splendida, la mia confidente”.
Com’è essere nel cast de I Fatti Vostri?
“Bellissimo! Credo che lavorare con Giancarlo Magalli, uno dei più grandi professionisti della televisione,
possa darmi tantissimo anche dal punto di vista umano. Cito anche Roberta Morise, con cui mi trovo
davvero bene. Riesce sempre a mettermi a mio agio, a non farmi sentire la tensione”.
Cosa fai nel tempo libero?
“Quando non vado a scuola, frequento il secondo anno di finanza e marketing alle superiori, faccio nuoto ed
esco con gli amici”.

Pasquale Palma quando la parodia corre in rete. L' Intervista Vip





Ciao Pasquale, di recente ti abbiamo visto nei panni di Morgan, artista che hai imitato. Com’è nata questa idea?
“Inizialmente doveva essere un video per il web, che è piaciuto alla redazione di Barbara D’Urso. Avendo Morgan come ospite, in una delle tante domenica di Live, questo video è stato mostrato anche a lui. E’ un progetto web. E’ una sua parodia, che rientra nell’elenco di personaggi che io, già da un po’ di tempo, sto parodiando. L’ultimo è stato Morgan con il caso di Bugo, in precedenza c’era il Papa con la signora cinese che lo strattonava. A cadenza mensile faccio un video, anche grazie all’aiuto di un make up straordinario. C’è un lavoro di trucco. Il progetto è nato come divertimento, partito un anno fa con la parodia di Tony Colombo nel periodo del suo matrimonio e delle polemiche che ne sono derivate. Da divertimento si è trasformato in un marchio di fabbrica e abbiamo continuato su questa linea”.
So che ti sei appassionato alla recitazione guardando ai grandi artisti del passato come Totò, Sordi… Cosa ti ha affascinato di loro?
“Quando vedevo questi mostri sacri, in cui includo anche Benigni e Troisi, avvertivo qualcosa. Mi ricordo anche che non mi hanno portato i miei genitori a vedere questi film. Ero io, mentre facevo zapping, che dicevo ‘vorrei vedere quello là’ e magari era Totò. Credo che si debba partire dal cinema vero, quello alto, quello bello… questi artisti mi hanno dato il coraggio di provare a fare anche io delle cose, con la televisione, con il cabaret, con il teatro e tutto quello che faccio e che spero di fare sempre meglio, sempre guardando questi grandi. Non facendo paragoni, certo, ma non distaccandomi di tantissimo dalle cose che mi piacciono”.
Quali sono state le tue prime esperienze d’attore?
“Ho incominciato con l’animazione nei villaggi turistici. Da piccolo ero timido, nei villaggi ho avuto l’occasione di essere più socievole. Ho poi fatto teatro in compagnia piccole, finchè non è arrivato Made in Sud, il programma che mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere dal pubblico, di sperimentare tantissimi personaggi, di girare locali, teatri, piazza. E’ stato un background fondamentale per me, anche umanamente. Dopo ho iniziato a fare anche un po’ di cinema, che poi è anche quello che forse mi interesserebbe anche di più. Ho lavorato con Alessandro Siani in Si Accettano Miracoli, sono stato nel cast del film d’esordio degli Arteteca. E devo anche citare San Valentino Stories, con Gigi e Ross, Denise Capezza di Baby. Sono esperienze che servono tantissimo. Speriamo di continuare a fare. Io non sto mai fermo. Anche quando non lavoro cerco di migliorarmi, di guardare, di studiare”.
Non escluderesti nemmeno un eventuale impegno in qualche fiction televisiva?
“Assolutamente no. E’ un periodo dove sto cercando di modificare quello che ho fatto finora. Vengo da 10 anni di televisione, cabaret… ma mi piacerebbe sterzare un po’ verso qualcos’altro. Anche perché uno cresce, cerca di esprimersi in un altro modo, che sia il cinema, il teatro… e perché no, una fiction. Sto incominciando a fare dei provini in quel senso, anche per non farmi vedere soltanto come il comico”.
Torniamo un attimo a Made in Sud. Tra i tanti personaggi che hai interpretato ce n’è uno che la gente ricorda con più affetto?
“Il primo, Vivo D’Angelo, il fan sfegatato di Nino D’Angelo che è rimasto negli anni ’80. Mentre il secondo si è evoluto, il primo non ha voluto accettare il cambiamento di Nino e continua a girare col caschetto, col giubbino in jeans. E’ insomma legato a quel D’Angelo dei film. E’ un personaggio che mi ha dato la possibilità di arrivare al pubblico, ma ne ho nel cuore anche altri come Eddie Scampia, il neomelodico che lancia il tormentone Tutto Apposto e che è convinto, da megalomane, di essere un profeta come Dante e Leopardi. Anche Tony Colombo è diventato un mio cavallo di battaglia, perché nessuno ancora aveva osato imitarlo. Vivo D’Angelo resta però comunque quello che la gente associa di più a me”.
Nel tuo curriculum c’è anche un musical…
“Sì, con Sal Da Vinci e la regia di Alessandro Siani. Si intitolava Stelle a Metà, c’erano tanti cantanti e ballerini molto bravi. C’era un cast molto forte. Erano anni, dopo Scugnizzi, che non arrivava un bel musical napoletano. Era un modo che ho usato anche per me, per stimolarmi, per fare altre cose e non limitarmi a Made in Sud. E’ sempre bello provare altre esperienze”.
Cosa sogni per il tuo futuro?
“Di continuare ad esprimermi come sto facendo. Adesso sto preparando un cortometraggio che si allontana un po’ da come mi conosce il pubblico, ma voglio misurarmi in più cose. Il mio sogno principale è forse quello di fare un ruolo da cattivo, che lasci il pubblico spiazzato. Per me il gioco dell’attore è buttarsi in ruoli distanti da quello che si è. Mi reputo un attore che predilige il genere comico, ma siccome uno ha una verità all’interno, può provare a vedere se quella verità è più seria, grottesca. Non bisogna far ridere per forza. Se si fa ridere bene, altrimenti si trasmettono altre sensazioni”.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
“Non sono un tipo che fa sport o ha altri hobby di questo genere. Mi piace leggere e vedere i film al cinema. Appena esce mi piace andare a vederlo in sala, al buio con lo schermo grande insieme ai miei amici. Mi piace suonare, scrivere canzoni, divertirmi e stare in mezzo alla gente. Il mio hobby è vivere, ecco